Massimo Dorati e gli Odeon Boys
Intervista a cura di Blue Fixer

Odeon Boys è uno pseudonimo che nasconde Massimo Dorati (Milano, 16-09-1953, vergine), un autore che proviene dalla pubblicità (qualcuno di voi ricorderà il vecchio spot del Thè Infrè).
Dall'88 al '90 compone ed esegue 11 sigle per la vecchia gestione di Odeon TV e per la Fininvest. In questi ultimi anni Massimo, abile pianista, è diventato autore di testi di svariati programmi Mediaset al servizio di Fatma Ruffini (Il gioco dei nove, Scherzi a parte, Karaoke, Festivalbar, La sai l'ultima?).

Massimo parlami del periodo a Odeon TV...

Inizialmente mi occupavo di promozione di rete, poi ho curato vari programmi, tra cui Una notte all'Odeon, ho visto nascere Giobbe Covatta e la Gialappa's Band, e ho fatto anche le sigle dei cartoni. Come Odeon Boys hanno collaborato con me Enrico "Chicco" Santulli, Massimo Crestini ed Erika Papa. Chicco, ex-chitarrista ed autore del Gruppo Italiano, quelli di Tropicana, ora dirige orchestre e lavora con me da più di dieci anni, arrangiavamo insieme queste sigle nel suo studio, il Juke-Box. Massimo Crestini era un suo compagno di liceo, per qualche tempo fu socio al Juke-Box, per queste sigle ha fatto solo i cori, poi si sono separati, e Crestini ora dipinge. La Papa l'ho presa solo per cantare Minù. Comunque facevo tutto io: cantavo, componevo, arrangiavo. All'epoca non era previsto uno sbocco editoriale, così realizzammo solo il taglio sigla, che durava al massimo due minuti: una volta si era pensato di far uscire un disco per la EMI, ma la cosa non è andata in porto. Alla Fininvest invece ho fatto le estensioni dei pezzi.

Massimo Dorati

Cosa ti ricordi di queste sigle ?

Mi davano la storia del cartone animato a grandi linee, ad esempio, I Cavalieri dello Zodiaco: la storia iniziava con un torneo per avere l'armatura… tanto per darti un'idea… c'era Minù, questa vecchietta che si rimpiccioliva… e poi tornava normale, e queste cose mi ispiravano le parole: "questa vecchietta, dolce e tenera Minù, ogni giorno ne combini una… però era un po' monella, questa qui…" io ero in macchina, per dire, e mi veniva in mente qualche parola, poi venivo a casa, mi canticchiavo la musica, mi mettevo al piano, e poi da lì mi scrivevo il testo. Poi telefonavo a Chicco: "Domani vengo da te", e gli facevo sentire tutto il pezzo al pianoforte, e ci studiavamo l'arrangiamento.

Cos'è l'arrangiamento ?

Praticamente, è come se tu pigli un abito, però lo devi confezionare: devi fargli l'occhiello, le spalle, il reverse, così la batteria deve fare un certo disegno, il basso un altro, poi ci metti dentro i fiati, la chitarra… poi c'è il mixaggio: tu hai tutti questi suoni, registrati separati, e devi trovare dei giusti equilibri, devi star lì a tagliare le frequenze, a comprimere certi suoni. E' un'operazione che porta via molto tempo, se uno vuol far le cose per bene. Per queste sigle abbiamo usato suoni campionati, tastiere, ma anche chitarre… di solito la canzone era pronta in 2 o 3 giorni.

Ti ricordi in dettaglio le sigle che hai realizzato ?

Nell'88 c'è stato il grosso successo dei Cavalieri dello Zodiaco, poi ho fatto Talpilandia: io ho scritto i testi e ho riarrangiato la musica originale giapponese. Poi ho fatto Il mio amico Guz, Kate & Julie e Go! Gorilla Force. Nell'89 ho fatto Robocop, un cartone americano. L'inno dei G.I.Joe aveva un avvio stupendo, con un campionamento di voci raffinatissimo. Con noi c'era un ragazzino che cantava, ma non ricordo come si chiamava. Il testo di G.I.Joe non era mio, ma di Andrea Di Gregorio, il creativo di un'agenzia che si occupa del merchandising della serie targato MB Giocattoli. Poi ho fatto La vita di un vitello, per Ox Tales, ma non è andato in sigla. Poi Minù, l'unica che non ho cantato io, e Lo scrigno magico. Nel settembre '90 sono approdato in Fininvest, mi hanno presentato Alessandra Valeri Manera, e ho fatto ancora una manciata di sigle: Rocky Joe, il campione (seconda serie, recentemente ritrasmessa da TMC priva di sigle, e bloccata prima della messa in onda degli ultimi tragici episodi, peraltro già a suo tempo censurati, NdA), Tommy, la stella dei Giants (curiosamente, questa serie viene riproposta oggi da Junior TV senza la sigla musicale di Dorati, e addirittura è chiaramente percettibile un taglio di immagini di pochi secondi nella sigla di coda, dove vengono del tutto eliminati i credits relativi a questa canzone, NdA), Tartarughe Ninja, che non si è sentita in TV, e Il ritorno dei Cavalieri dello Zodiaco, l'unica di tutte queste che mi hanno pubblicato su disco, nel '91, sull'LP Fivelandia 9 (sia in TV che su disco, non si capisce perché, la canzone era accreditata a Giampi Daldello, NdA). E' un peccato che la prima sigla dei Cavalieri non sia uscita su disco, avrebbe venduto parecchio. Le sigle che amo di più sono Il mio amico Guz e Robocop. Kate & Julie mi dicono sia assai popolare tra i fans. Non sapevo che la serie andasse forte, non sono un appassionato. A far 'ste robe non è che c'ho lasciato il cuore, ma è stato divertente.

Nota degli autori: quest'intervista è la seconda di una (purtroppo per voi!) lunga serie. Ridotta a circa 1/5 delle dimensioni originali per motivi di spazio, codeste opere d'arte verranno prossimamente (???) pubblicate integralmente in un volume a cura degli autori e dell'amico Corrado Paganelli, intitolato provvisoriamente "Sigle TV Anni '70-'80 - Quando guardavamo la TV senza diventare cerebrolesi".

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