Convento dei Cappuccini



Decorazioni
     La chiesa viene consacrata nel1579. E' lo stesso Papa Gregorio XIII a curarne la decorazione e a chiamare l'artista Girolamo Muziano impegnato in altre committenze papali. Essendo la chiesa francescana, la decorazione è limitata al racconto di alcuni fatti della vita del Santo e dei quattro Evangelisti, secondo la Regola di San Francesco che disdegna la fastosità delle decorazioni. Inoltre finalità del Papa che compie il suo ufficio subito dopo la Controriforma è quella di ristabilire le regole di una religiosità semplice, immediata e umile. La tela dell'altare maggiore raffigurante il Crocifisso tra i Santi Francesco e Antonio da Padova è ascritta al Muziano ed è caratterizzata da un austero e profondo spiritualismo. I ritratti ai lati dell'altare maggiore raffiguranti San Fedele da Sagmaringa e il Beato Serafino da Montegranaro sono attribuiti a Pier Leone Ghezzi e perciò datati al XVIII secolo. Nella cappella di sinistra anche il San Francesco che riceve le stimmate è attribuito al Muziano: la critica considera il paesaggio qui dipinto tra i più suggestivi creati dall'artista. Nell'altare maggiore della cappella di destra operano soprattutto gli aiuti dell'artista: qui è raffigurata la Madonna con il Bambino tra i Santi Giuseppe, Giovanni Battista, Marco e Giacomo. La tela è copia dell'opera di Giulio Romano.

     Nell'esterno di una delle cappelline facenti parte parte del complesso conventuale si vedono due angeli in stucco di raffinata fattura mentre gli affreshi dell'interno, sempre del XVI secolo, sono oggi molto danneggiati. Nel 1857 per volontà del Vescovo di Frascati viene ricostruito l'altare maggiore. All'interno della chiesa si trova il monumento eretto in onore del Cardinale Guglielmo Massaia, opera ottocentesca di Cesare Aureli. Sulle pareti della navata, affrescati entro nicchie, sono rappresentati gli Evangelisti e, nel registro inferiore, sono dipinti a monocromo alcuni episodi della loro vita. Sulla parete di sinistra si trovano: S. Luca e S. Giovanni, S. Luca che ritrae la Vergine, La Resurrezione di Drusiana. Sulla parete di destra: S. Matteo, il Miracolo del Soldato, la Resurrezione di Efigenia, opere tutte di Cesare Nebbia anch'esse della seconda metà del XVI secolo. Soprattutto negli episodi che trattano la vita degli Evangelisti si coglie la vena narrativa dell'artista, il suo gusto per la minuziosa e semplice rappresentante del particolare che nene si accorda allo spirito francescano che informa tutta la decorazione.

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