Museo Civico


Villa Ferrajoli, Viale Risorgimento 3 - Tel: 06-9323490

Orario di visita del Museo:
Mattino: ore 9.00 - 12.30
Pomeriggio: ore 16.00 - 19.30 (lunedi, mercoledi, giovedi)
Domenica: ore 9.00 - 12.30 (prima ed ultima del mese)
Visite guidate al Museo ed ai monumenti: martedi e venerdi, previo appuntamento



     Il Museo, fondato nel 1975, è ospitato nella neoclassica Villa Ferrajoli, costruita nel 1834 dall'architetto ferrarese F. Gasparini. L'interno conserva la decorazione pittorica di Giovan Battista Caretti, ispirata all'arte classica e rinascimentale. Il Museo è articolato in 23 sale disposte su tre piani e raccoglie reperti che vanno dal paleolitico al tardo antico. Al Museo sono annessi, oltre al parco archeologico retrostante la villa, una biblioteca, un gabinetto di stampe antiche, cartoline e foto d'epoca di Albano e dei Castelli Romani, un laboratorio di fotografia ed uno di restauro. Ol Museo Civico di Albano è il fulcro attorno al quale ruotano una serie di iniziative tese alla conoscenza e alla divulgazione del grande patrimonio artistico ed archeologico della cittadina laziale. Monumenti significativi sono rappresentati dalla Villa Imperiale già di Pompeo Magno, la Torre Cancelliera, il Sepolcro detto degli Orazi e Curiazi, i Sepolcri di Pompeo Magno e di Vitalione, la Porta Pretoria, i Cisternoni, l'Anfiteatro, le Terme di Cellomaio, le Catacombe di S. Senatore, la Basilica Costantiniana e quant'altro ancora.



Descrizione delle sale:

Sala I:
campionatura geologica e ricca collezione di minerali delle fasi principali del Vulcano Laziale, particolare attenzione merita la rarissima latiumite rinvenuta finora, in pochissimi esemplari, solo sui Colli Albani.

Sala II:
resti di fauna terrestre, come il molare e due zanne di Elephas antiquus, e marina (conchiglie). Primi strumenti umani databili al paleolitico inferiore.

Sala III:
salone d'onore della villa, oggi adibito a sala conferenze. Si noti la delicata decorazione pittorica a tempera con grottesche e paesaggi di Giovan Battista Caretti.

Sala IV:
testimonianze del paleolitico medio e superiore relative alla Glaciazione Wurm (60.000-28.000 anni fa).

Sala V:
reperti provenienti dal villaggio palafitticolo delle Macine (fine età del bronzo antico). Di grande interesse i materiali in bronzo (asce e pugnaletti) punte di frecce, lamelle in selce e vasellame ceramico, spesso rinvenuto integro.

Sale VI e VII:
testimonianze della Civiltà Appenninica e Laziale. Ceramica figulina (oinochoe con bocca trilobata e dipinta), corredo della tomba di Monte Savello. Pannelli e didascalie dedicate alla città di Albalonga, madre di Roma.

Sala VIII:
dedicata ai sacra albana, cioè alle cose sacre oggetto di culto dell'area albana. Testa di guerriero latino in terracotta policroma. Materiali provenienti da una fossa votiva recentemente scoperta ad Albano: frammenti di grande statue in terracotta, teste maschili e femminili, numerosi votivi anatomici e statuine di animali.

Sale IX e X:
documentazione eterogenea che va dalla ceramica a vernice nera al grande vaso marmoreo ornato da puttini. Raccolta di monete dell'aes rude fino all'età Domiziana.

Sala XI:
dedicata alla Villa Imperiale, già Albanum Pompei. Statua femminile in marmo greco, testa di cariatide in pietra albana, antefisse in terracotta, affreschi e stucchi.

Sala XII:
materiali della villa romana ai Cavallacci; stoviglie e fini decorazioni architettoniche in terracotta, testa marmorea di Tiberio gemello.

Sale XIV, XV e XVI:
dedicate alla II Legione Partica e ai suoi accampamenti, i Castra Albana.

Sala XVII:
reperti delle Catacombe di S. Senatore (fine III sec. d.C.) tra i quali orecchini d'oro, vasetti e ampolle in vetro, lucerne e stoviglie frammentate. Interessante la collezione numismatica con il solidus di Costantino il Grande e i due tremisses d'oro di Giustiniano.

Sala XIX:
frammenti architettonici modanati del II e III sec. d.C. e sarcofagi in marmo.

Sala XX:
statua funeraria femminile con panneggio della prima metà del I sec. d.C. e sarcofago strigilato del 210-220 d.C.

Sale XXI, XXII, XXIII:
cippi funerari e sarcofagi, statua funeraria maschile databile alla prima metà del I sec. a.C. e torso di marmo, copia romana dell'Eracle tipo Copenhagen - Dresden di scuola Lisippea (II sec. d.C.).